Villa Capezzana celebra i suoi 100 anni.

Villa Capezzana, il Carmignano DOCG di Tenuta di Capezzana, celebra un secolo di storia. Sono passate cento annate prodotte, etichettate e custodite nella storica cantina dell’azienda toscana, che dal 1926 appartiene alla famiglia Contini Bonacossi. «Un traguardo che ci riempie di orgoglio e ci stimola a continuare a migliorare, per far conoscere il nostro territorio e i nostri vini in tutto il mondo», commenta Ettore Fantoni, amministratore di Capezzana.

L’annata 1925 segna l’inizio di questa tradizione, con la prima etichetta firmata da Alessandro Contini Bonacossi e dalla moglie Vittoria, al loro arrivo a Capezzana l’anno successivo. Un vino che è diventato simbolo della storia di Capezzana e del Carmignano.

Le annate storiche di Capezzana sono gelosamente conservate nelle antiche cantine sotto la suggestiva Villa. Da sempre trattate con la massima cura, le bottiglie vengono periodicamente aperte, assaggiate, ricolmate con lo stesso vino e ritappate con nuovi sugheri per garantirne un affinamento perfetto e una lunga tenuta nel tempo.

Villa di Capezzana è un vino che racchiude l’essenza di questa terra. Il Sangiovese e il Cabernet Sauvignon, ormai considerato vitigno autoctono del Carmignano, si uniscono e si completano a ogni sorso, esaltandosi a vicenda.

Capezzana si trova a nord-est di Firenze, nella zona di una delle prime DOCG italiane: Carmignano, una delle quattro appellazioni più antiche documentate in letteratura. La prima menzione risale al Bando del 1716, quando il granduca di Toscana emise un decreto che delimitava i confini delle quattro zone vinicole del Granducato, riconoscendo Carmignano come una di queste.

Sin dall’inizio, la famiglia Contini Bonacossi ha compreso l’inestimabile valore di questo territorio e della sua storia. Si tratta infatti di una delle aziende vinicole più antiche d’Italia, che produce vino nel Carmignano da oltre 1200 anni. Negli anni ’60, Ugo Contini Bonacossi trasformò Capezzana, passando da un modello agricolo mezzadrile a una struttura moderna, iniziando a esportare i suoi prodotti all’estero grazie al supporto dei figli. Oggi, la famiglia, giunta alla quinta generazione, è custode della memoria di questo territorio e si impegna a preservarla.