Unicorni: crescere liberi, amare senza condizioni

A cura di Lucrezia Dell’Orco

Con Unicorni, Michela Andreozzi firma un film delicato e potente che affronta con sensibilità il tema dell’identità di genere nell’infanzia. Un film che emoziona, fa riflettere e parla a tutte le famiglie che ha aperto il 55° Giffoni Film Festival, uscito in tutte le sale italiane il 18 luglio scorso.

Trama

Lucio (Edoardo Pesce), acclamato conduttore di una trasmissione radiofonica che porta un format progressista e moderno, e sua moglie Elena (Valentina Lodovini), donna insicura e dipendente dal marito, si trovano ad affrontare delle diversità all’interno del loro nucleo familiare, considerato allargato poiché comprende anche l’ex moglie e la figlia di Lucio. Infatti, il loro unico figlio di 9 anni, Blu (Daniele Scardini) ama giocare con le bambole e vestirsi da femmina, cosa che gli viene concessa ma solo in casa per paura che gli altri bambini lo possano prendere in giro.

Col passare del tempo però, Blu diventa sempre più insistente, chiedendo ai genitori di indossare i vestiti che gli piacciono anche fuori casa e vestirsi da Sirenetta per Carnevale e durante la recita scolastica.

Da questo momento in poi Lucio ed Elena, rendendosi conto che i gusti di Blu non sono solo una fase ma qualcosa di più profondo, decidono di prendere in mano la situazione e si iscrivono ad un gruppo di terapia chiamato “Genitori Unicorni” e tenuto da una dolcissima psicologa (Michela Andreozzi), composto da genitori con figli transgender.

Durante questo percorso l’apertura mentale di Elena e di Lucio soprattutto verrà messa a dura prova, poiché combattuti tra la voglia di aiutare Blu a diventare la persona che vuole e proteggerlo dai suoi coetanei.

Tutto è inoltre accentuato da un amico di famiglia di Lucio, se non suo capo, Stefano (Lino Musella), che con i suoi continui commenti che rispecchiano la sua mentalità chiusa influenzerà suo figlio Giorgio, portandolo a prendere di mira Blu proprio per i suoi gusti in fatto di vestiti.

Trailer

A completare il cast troviamo Thony, Donatella Finocchiaro Paola Tiziana Cruciani e Viola Gabriele.

Recensione

Questo film è di un’importanza fondamentale in questo periodo storico poiché tratta di temi attualissimi ma allo stesso tempo considerati ancora taboo come l’identità di genere e l’orientamento sessuale. Infatti, la parte più significativa di tutta la pellicola può essere concentrata durante le sedute di terapia in cui in maniera semplice si spiegano i concetti base dell’identità di genere che si può verificare ed esprimere a tutte le età e in forme totalmente diverse l’una dell’altra.

È fondamentale il punto di vista del bambino che si accorge di essere diverso dagli altri ma che al tempo stesso non capisce perché questa cosa sia un problema così grande per i suoi genitori e per gli altri suoi coetanei. Proprio questa visione innocente del mondo racchiude il significato del film ossia che la diversità non è e non deve essere mai considerata una cosa negativa o problematica ma anzi, una cosa positiva che rende il mondo eterogeneo.

Ovviamente anche il punto di vista dei genitori non è indifferente. Anzi mette in risalto l’altra faccia della medaglia ossia la paura, dovuta alla consapevolezza che il mondo non è un posto gentile né tantomeno semplice, seguita da tutto il processo di accettazione che prova la maggior parte di loro quando il proprio bambino non si sente rispecchiato dal genere che gli è stato assegnato alla nascita.

Il tema, per quanto serio, è trattato in maniera leggera grazie a tutto il cast.

Concludendo, questo film è fondamentale per tutti poiché spiega in maniera delicata e semplice ciò che qualunque nucleo familiare potrebbe vivere e spiegando ai genitori che va bene essere spaventati all’inizio, ma che poi questa paura deve essere superata per crescere un figlio in salute e circondato d’amore e ai figli che va bene essere diversi da quella che la società chiama normalità e che un genitore vorrà sempre il loro bene, nonostante tutto e tutti.

Commento Finale

Preparate i fazzoletti perché piangerete, sia dal ridere sia dalla profondità e serietà degli argomenti trattati.

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Questo articolo è stato scritto da un essere umano