Si riparte con nuova forza e speranza, puntando sul teatro, con l’iniziativa culturale più originale e d’impatto del territorio etneo: la rassegna di teatro in vigna “Sciaranuova festival”, appuntamento con il teatro di prosa nell’arena naturale della tenuta Sciaranuova, a Passopisciaro, Catania. “Sciaranuova Festival è uno degli appuntamenti che amiamo di più nell’ambito del palinsesto “Cultura per il territorio” di PLANETA, la nota azienda vinicola con 17 generazioni alle spalle. “Per noi fare impresa in Sicilia è prima di tutto un fatto culturale: il vino è un veicolo di profondi significati e valori positivi legati alla terra e alla nostra famiglia; affiancare il teatro è un modo per condividere la nostra passione per la cultura e l’arte con il pubblico siciliano e non solo”, commenta Vito Planeta, socio dell’azienda.
Intitolato quest’anno “Il Cannocchiale Capovolto” – in omaggio alla capacità del teatro di capovolgere il punto di vista e lo sguardo sul mondo portando lo spettatore a contatto, al contempo, con l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande – il ciclo di eventi prevede un ultimo appuntamento:
∙ sabato 30 luglio “De revolutionibus”: partendo dalle Operette Morali di Giacomo Leopardi “Il Copernico” e “Galantuomo e Mondo”, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi esplorano la miseria e la nullità del genere umano e la rivoluzione che il teatro può apportare.
A curare la rassegna teatrale c’è Ottavia Casagrande, regista e scrittrice di formazione internazionale, alla sua seconda direzione a Sciaranuova: “Il Cannocchiale capovolto era il titolo che avevamo scelto per l’edizione 2020 di Sciaranuova Festival, mai andata in scena. Due anni di iato, in cui la prospettiva si è sconquassata, il mondo rovesciato. Eppure, l’idea originaria del teatro in vigna ci pare ancora fertile: immaginare che nel minuscolo perimetro del nostro palcoscenico, ai piedi del grande vulcano, possano approdare le rivoluzioni copernicane dell’infinito di Leopardi e i tortuosi labirinti del cuore. Che nello spazio di una sera, l’infinitamente piccolo e vicino arrivi a circoscrivere l’infinitamente grande e lontano è virtù e paradosso del teatro. Il paradosso, appunto, del cannocchiale capovolto”.
In “Intimità” lo spettatore viene trasportano nel nucleo centrale e incandescente di ogni relazione umana – l’intimità appunto. Intimità è un discorso, un’analisi, uno spettacolo, intorno alla nostra tendenza a ripetere, nelle relazioni, gli stessi schemi di comportamento. Tre attori cercano di parlarne, in modo a un tempo pubblico e privato. Attori e pubblico non sanno niente gli uni degli altri, eppure sono entrambi lì, a cercare con determinazione e amore di costruire una relazione di reciproco ascolto, che ci accompagni anche e soprattutto fuori dal teatro, che entri in risonanza con le relazioni con le persone importanti per noi, con i nostri amici, con le nostre famiglie, con le nostre comunità di riferimento. Questo spettacolo, attraverso una storia forse d’amore tra attori e pubblico, vuole esplorare la ricerca di un equilibrio tra le reciproche disponibilità a lasciarsi comprendere, sorprendere, ascoltare. Vuole essere un contesto sperimentale in cui confrontarci con la nostra disponibilità a essere o non essere, in intimità.
In “De revolutionibus” – sulla miseria del genere umano, Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi ci proiettano sideralmente lontani – a tu per tu con il sole. Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi. Passeggiando con il Maestro della più amara e saggia ironia, ci disperdiamo giocando con scenari che danno largo all’immaginazione, sperando di far scivolare il pubblico nella finestra di questo “oltre” che ancora in vita ci rimane e che può, con i suoi scherzi, renderci partecipi rivoluzionari del Sentimento del Sublime.
“La bellezza e la cultura sono, per noi, parte integrante del concetto di ospitalità: il piacere e l’arricchimento che il teatro offre rendono l’esperienza PLANETA indimenticabile. Progettiamo attività culturali in tutte le nostre tenute cercando di esplorare – attraverso canoni diversi quali arte contemporanea, teatro, musica, letteratura – le infinite possibilità espressive che il vino offre” afferma Francesca Planeta, socia e responsabile delle attività immobiliari e dell’ospitalità.
PROGRAMMA
SCIARANUOVA FESTIVAL 2022
Sabato 30 Luglio 2022
De revolutionibus
– sulla miseria del genere umano –
dalle Operette Morali di Giacomo Leopardi “Il Copernico” e “Galantuomo e Mondo”
Diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Compagnia Carullo – Minasi
Aperitivo in vigna dalle 19:30 | Spettacoli alle 21:00
Cantina Planeta Sciaranuova, Passopisciaro, [CT]
Acquisto biglietti https://link.dice.fm/planeta22
Email: eventi@planeta.it