Guida Michelin, dalle 12 stelle di Bartolini, alla consacrazione di Cannavacciuolo fino ai grandi esclusi

Fai più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce. Ecco perché ogni anno la guida Michelin, attesa dagli Chef, amata dai gourmand, regala più di un brivido freddo, specie per quei locali che perdono la Stella. La scure degli ispettori della Michelin si è abbattuta su due ristoranti, che passano da Due Stelle a Una, La Madernassa a Guarene, in provincia di Cuneo e La Trota a Rivodutri, in provincia di Rieti, senza contare i 16 locali, che non saranno presenti nella 68esima edizione della guida, il cui elenco riportiamo non con un certo dispiacere, ma per diritto di cronaca:


La Magnolia (Forte dei Marmi)
Dolomieu (Madonna di Campiglio)
Parizzi (Parma)
Zanze XVI (Venezia)
Maxi (Cico Equense)
Innocenti Evasioni (Milano)
Frosio (Almè)
Stube Gourmet (Asiago)
La Veranda del Color (Bardolino)
Mistral (Bellagio)
Nido del Picchio (Carpaneto Piacentino)
Feva (Castelfranco Veneto)
I Salotti (Chiusi)
Astra (Collepietra)
La Leggenda dei Frati (Firenze) Locanda 4 Ciacole (Roverchiara)

Nell’Olimpo delle Tre Stelle ritroviamo gli stessi nomi, a cui si aggiunge quello di Antonino Cannavacciuolo che conquista la terza stella Michelin con Villa Crespi. ed entra nell’Olimpo della cucina italiana.

Enrico Bartolini diventa sempre più imprendibile con altre tre nuove stelle, che lo portano a quota dodici. La guida Michelin premia infatti con la seconda stella la Locanda del Sant’Uffizio guidata dallo Chef Resident Gabriele Boffa, e con un macaron sia il Ristorante Anima, condotto dallo Chef Resident Michele Cobuzzi, sia Il Fuoco Sacro del Petra Segreta, Relais&Chateaux a San Pantaleo in Sardegna, che vede lo Chef Alessandro Menditto a fianco dello Chef patron Luigi Bergeretto. Un nuovo primato per lo chef quarantaduenne che con dodici stelle su otto ristoranti si conferma il cuoco più stellato d’Italia e conquista – primo italiano – la seconda posizione nella classifica mondiale dopo Alain Ducasse, a pari merito con Pierre Gagnaire e Martín Berasategui.

I numeri della Guida Michelin in breve: 385 ristoranti stellati italiani di cui 12 Tre Stelle, 38 Due Stelle e 335 Monostella.