A cura di Giordana Talamona.
Nel panorama enogastronomico italiano, l’Intelligenza Artificiale (AI) si presenta come un uragano in grado di sconvolgere le regole del gioco, generando aspettative altissime, riflessioni profonde e non poche paure per il futuro. L’AI, termine generico che racchiude una vastità di applicazioni, apre le porte a scenari rivoluzionari. Immaginate carte dei vini aggiornate in tempo reale, con descrizioni dettagliate e abbinamenti perfetti per ogni piatto, o sistemi di prenotazione intelligenti che gestiscono automaticamente le richieste, ottimizzando i flussi di clienti o, ancora, la pianificazione di acquisti intelligenti capaci di ridurre al minimo gli sprechi. E non ultimo, sommelier virtuali come quello che verrà presentato al prossimo Vinitaly che suggeriscono il vino perfetto per ogni occasione e che ti raccontano la storia di un’azienda.
Intelligenza Artificiale: non sono tutti dei geni!
È importante sottolineare che non tutte le AI sono uguali. Esistono diversi livelli di intelligenza, a partire dal Machine Learning (ML), un sistema capace di apprendere e migliorare le proprie prestazioni in base ai dati che elabora. Il ML rappresenta un sottoinsieme dell’AI, ma non ne esaurisce la totalità. Un esempio lampante è dato dagli assistenti personali intelligenti, come Siri o Alexa (con quest’ultimo ci litigo praticamente tutti i giorni, ma questo la dice lunga su quanto questi sistemi siano già entrati nella nostra vita di tutti i giorni!!), che pur offrendo alcune funzionalità utili, come la selezione musicale o la ricerca di informazioni, hanno un livello di intelligenza è ancora limitato. Il passo successivo è il Deep Learning, un’evoluzione del ML, che simula il funzionamento del cervello umano, permettendo di gestire enormi quantità di dati e di compiere compiti sempre più complessi. La verità, che un po’ spaventa, è che in poco più di un anno l’AI abbia fatto passi da giganti, al punto da aprire (o aver già aperto!) scenari un tempo impensabili.
Redi, l’intelligenza artificiale al servizio del vino, debutta al Vinitaly 2024 (Hall 9 C8)
Tra le novità del prossimo Vinitaly che si terrà dal 14 al 17 aprile 2024 presso VeronaFiere c‘è anche Redi, il sommelier virtuale presentato presso lo stand Tua Rita ((Hall 9 C8). Redi non è un semplice chatbot o un’assistente vocale, ma una figura antropomorfa che si muove nella cantina virtuale di Tua Rita, pronta a rispondere alle domande dei visitatori e capace di illustrare la storia dell’azienda e dei suoi vini. Redi è in grado di riconoscere il proprio interlocutore, che si tratti di un winelover, un professionista del settore o un giornalista. In questo modo sarà in grado di adattare il suo modo di comunicare per offrire a ognuno un’esperienza personalizzata.
Questo progetto è stato sviluppato da Bit for fun, un’azienda leader nel settore dell’innovazione tecnologica, su un’idea di PR Comunicare il Vino. «Questo progetto – spiega Riccardo Gabriele titolare di Pr Comunicare il vino – mette insieme tre differenti realtà con l’obiettivo di sperimentare nuove forme di comunicazione nel settore del vino. Siamo profondamente convinti che l’intelligenza artificiale alla base di Redi (chiamato così in onore del Redigaffi, vino storico e di fama internazionale dell’azienda) possa facilitare l’approccio alla conoscenza dell’azienda e del vino, stimolando anche la curiosità di appassionati. Certo, Verona è solo un primo passaggio di lancio in un ambito definitivo e settoriale. L’obiettivo è quello di farne uno strumento per vivacizzare il linguaggio del vino fuori dal nostro mondo».
E del sommelier robot che degusta il vino, che vogliamo dire?
Redi è solo l’ultimo di una serie di progetti nati grazie all’AI nell’ultimo anno nel panorama enogastronomico. Già a novembre 2023 era stato presentato a Firenze, in occasione di BTO – Be Travel Onlife 2023, Hypertaste, il primo sommelier robotico dotato di AI. Questo dispositivo rivoluzionario è dotato di una lingua elettronica in grado di simulare le papille gustative umane. Immergendo la lingua nel vino, Hypertaste cattura le molecole aromatiche e le analizza utilizzando algoritmi di IA. I dati raccolti vengono poi tradotti in descrizioni dettagliate del vino, che includono informazioni su gusto, aroma, struttura e potenziale di invecchiamento.
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